
Autore: Stefano Mancuso e Alessandra Viola
Editore: Giunti
Anno: 2015
Pagine: 142
Genere: saggio
Se già si ama il regno vegetale, questo libro contribuirà ad apprezzarlo e comprenderlo ancora di più; se lo si trova indifferente aiuterà a capire quanto le piante siano fondamentali per la nostra esistenza ma anche quanto siano in grado di stupirci e meravigliarci per le loro incredibili capacità.
Sicuramente mette in discussione il nostro antropocentrismo: se domani le piante dovessero scomparire, la vita dell’uomo finirebbe in poche settimane, forse in qualche mese; al contrario, se l’uomo scomparisse, le piante riprenderebbero possesso di tutto il territorio in poco più di un secolo (basterebbe vedere ciò che è successo a Chernobyl!)
Ciò che Mancuso evidenzia è che tendiamo a vedere il regno vegetale secondo la nostra prospettiva: immobile, privo di intelligenza, per la maggior parte quasi inutile. Ma è davvero così?
Prendiamo per esempio la presunta immobilità: in realtà basterebbe guardare un video accelerato per vedere che le piante si muovono per captare la luce, per allontanarsi da un pericolo e per cercare un sostegno – nel caso delle rampicanti- ma anche per predare nel caso delle carnivore!
Pensiamo siano prive di intelligenza? In verità le piante usano delle molecole per ricevere informazioni dall’ ambiente e comunicare tra loro e con gli insetti, rendono le loro foglie indigeribili o velenose per gli insetti aggressori; le piante carnivore utilizzano strategie raffinate per alimentarsi, altre usano tattiche per potenziare l’impollinazione. Le radici emettono suoni che vengono percepiti dalle altre radici, quindi probabilmente c’è una vera e propria via di comunicazione sotterranea. Se le piante sono parenti competono di meno per le risorse, quindi sviluppano meno le radici per occupare il territorio sottostante e privilegiano la crescita aerea.
Se consideriamo invece la loro presunta inutilità, beh, basterebbe pensare che dal regno vegetale deriva non solo l’ossigeno così indispensabile per la nostra sopravvivenza, ma anche le altre forme di vita di cui ci cibiamo, i farmaci, i combustibili fossili, sono capaci di assorbire le sostanze inquinanti e di mitigare il clima. Da tante ricerche conosciamo anche altri effetti benefici della loro presenza negli ambienti di vita: diminuzione dello stress e aumento dell’attenzione, addirittura i malati che trascorrono la degenza in camere che si affacciano sul verde fanno minor uso di analgesici e vengono dimessi in tempi più brevi. E nei quartieri ricchi di verde ci sono meno suicidi e crimini violenti.
A mio avviso le idee e i contenuti di questo libro dovrebbero essere diffusi anche nelle scuole per accrescere nei bambini e nei ragazzi la comprensione e il rispetto per il mondo vegetale, tenendo sempre presente che l’essere umano non è altro dalla natura, ma è parte integrante di essa.
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