
Autore: Marco Maurizi
Editore: Ortica
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 170
Partiamo dalle basi: cosa si intende quando si parla di antispecismo? Sul dizionario Treccani viene definito come “pensiero, movimento, atteggiamento che, in opposizione allo specismo, si oppone alla convinzione, ritenuta pregiudiziale, secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali e sostiene che l’essere umano non può disporre della vita e della libertà di esseri appartenenti a un’altra specie.”
Con questo scritto l’autore ci porta a conoscere il suo pensiero rispetto all’antispecismo politico – espressione da lui stesso coniata – che mi ha aperto gli occhi su quanto il fenomeno non possa considerarsi solo etico e individuale, ma politico, nel senso che si intende proporre un’idea di società diversa, un agire collettivo volto al bene comune sia per gli animali che per gli umani.
L’idea che vi è alla base è che sia necessario sviluppare la sensibilità per l’alterità in ogni sua forma, e che dovremmo auspicare ad un modello sociale orizzontale, fondato sulla solidarietà, la partecipazione, la giustizia e la non violenza. In questo senso lo sfruttamento umano dato dal capitalismo, il razzismo, l’abilismo, lo specismo e tutte le forme di discriminazione sono fortemente interconnesse e causate dalla sopraffazione di chi ha più potere.
Il testo mette in luce quanto sia importante e urgente prendere coscienza del fatto che l’antropocentrismo ha creato e continua a creare danni incommensurabili alla vita di tutti, umani inclusi. Se l’essere umano continuerà a credere di essere al centro di tutto, e che la natura per intero è destinata al suo servizio, le conseguenze continueranno ad esserci non solo per gli animali e per il pianeta ma anche per l’uomo stesso, dato che siamo parte di un tutto.
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